Le ripercussioni del Brexit sulla quotazione dell'oro

Lunedì, 27 Giugno 2016 Le ripercussioni del Brexit sulla quotazione dell'oro

Diversamente rispetto alle attese, i cittadini del Regno Unito si sono pronunciati a favore della cosiddetta "Brexit", ribaltando gli ultimi sondaggi che vedevano il fronte del "remain" in vantaggio su quello del "leave". Il mattino del 24 giugno 2016, il giorno seguente alla consultazione popolare, i risultati hanno infatti smentito le previsioni, sancendo la decisione dei sudditi di Sua Maestà di uscire dall'Unione Europea.

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Il risultato del referendum ha provocato una sorta di tsunami nel mondo finanziario: gli indici delle più importanti Borse europee hanno fatto registrare dei passivi anche superiori al 10%, mentre l'Eurostoxx 50, il paniere delle azioni più quotate nel vecchio continente, ha chiuso la sessione giornaliera del venerdì con un -8,62%.

Assai peggiori sono state le prestazioni dei titoli bancari, alcuni dei quali sono stati sospesi per eccesso di ribasso: quelli italiani, ad esempio, hanno subito perdite del 30%. Neanche le valute sono state immuni da questo terremoto, con la sterlina che già durante la pubblicazione dei primi risultati nella notte del referendum aveva subito pesanti perdite nei confronti dell'euro e del dollaro statunitense.

Come sempre accade in occasione di questi eventi destabilizzanti, le quotazioni di alcuni asset appartenenti alla categorie delle commodities hanno mostrato delle tendenze di direzione diametralmente opposta.

Le quotazioni dell'oro come hanno reagito?

Questo trend è stato ben visibile per quanto riguarda le quotazioni dell'oro, ossia il "bene rifugio" per eccellenza. Se valute monetarie internazionali, azioni, indici ed obbligazioni sono soggette alle frequenti oscillazioni dei mercati finanziari, alcuni metalli preziosi risultano meno esposti alle turbolenze borsistiche, in quanto il loro valore è dato da qualità oggettive, ben diverse dalle caratteristiche a volte effimere dei prodotti finanziari. Non deve quindi stupire il fatto che le quotazioni dell'oro abbiano fatto registrate un rialzo del 5% mentre il prezzo di azioni ed indici europei sprofondava a seguito degli inaspettati esiti referendari provenienti da Londra.

Sono numerosi gli investitori che puntano ora sul metallo giallo, considerata l'attuale situazione di perdurante incertezza sui mercati internazionali. Inoltre, investimenti quali conti deposito, buoni fruttiferi e bond non garantiscono rendimenti allettanti (la media delle rendite è addirittura sotto il singolo punto percentuale), per cui non è proficuo rivolgere l'attenzione nei prodotti bancari. Chi ha investito i propri risparmi in azioni può rischiare di perdere una parte consistente del capitale per via di una "erosione" ancora in corso, in quanto la fase ribassista nei mercati a seguito del Brexit non si è ancora esaurita; per questo motivo, gli analisti finanziari consigliano di orientarsi verso operazioni meno rischiose, e gli investimenti in oro rappresentano al momento la direzione più sicura da intraprendere, al fine di tutelare la propria liquidità.

Italia Compro Oro è iscritta all'Albo degli Operatori Professionali in Oro redatto dalla Banca d’Italia al numero 05004700.